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2015
- Nato a Catania il primo bimbo concepito con eterologa
È il primo bambino concepito in Sicilia con la fecondazione eterologa dopo la sentenza della Corte Costituzionale che ha abolito il divieto posto dalla legge 40 del 2004.
di GIOIA SGARLATA
31 luglio 2015
"È una gioia immensa, un sogno che rincorrevamo da 10 anni. Chi non vive il dolore di non riuscire a diventare genitore, non può capire". Maria, 40 anni, la prima mamma siciliana di un bambino nato grazie a un trattamento di fecondazione assistita eterologa, non riesce a contenere la felicità. Il suo era un caso di sterilità irreversibile. Insieme a Luigi, il marito, della sua stessa età, le avevano provate tutte. Prima consultando una sfilza di specialisti in Italia e qualche anno fa, volando anche in Spagna dove l'eterologa viene praticata da tempo, la cultura della donazione è radicata e un trattamento per chi viene dall'Italia costa circa 10 mila euro. Ma la cosa più pesante è stata un'altra. "E' stato - dice Maria attraverso i medici che l'hanno in cura - trovarsi lontano da casa, dai propri affetti ad affrontare tutto ciò che una terapia di procreazione assistita richiede in termini fisici, psicologici e anche di organizzazione lavorativa". Maria che ha partorito a Catania qualche giorno fa, sta bene ed anche il piccolo Francesco (tutti nomi di fantasia) che pesa 3 chili e 200 grammi e che si nutre del latte materno. La famiglia è di un paese alle pendici dell'Etna. Lei è una professionista disoccupata e lui un impiegato. Nei ricordi da incorniciare per loro il giorno più bello "è senza dubbio quello della nascita di Francesco". Subito dopo c'è "la data della sentenza della Consulta che l'aprile scorso ha abolito il divieto dell'eterologa e dato il via libera ai trattamenti in Italia, permettendo a noi e a tante altre coppie di realizzare un sogno avvolti dal calore delle nostre famiglie".
Il bimbo è nato al Policlinico di Catania nella Clinica Ostetrica diretta dal ginecologo Antonio Cianci e il parto è stato assistito dal professore Michele Fichera. Il trattamento di Pma è stato effettuato, invece, dal team del Centro UMR (Unità di Medicina della Riproduzione)-Hera di Catania, diretto dal ginecologo Nino Guglielmino. La stessa struttura che già nel 2000 aveva realizzato la prima diagnosi genetica pre-impianto per la talassemia in Italia. Qui sono già 70 gli interventi di fecondazione eterologa effettuati con una percentuale di gravidanza ottenuta di circa il 50 per cento. Il prossimo parto per una coppia di Siracusa è previsto la prossima settimana. "Le coppie prenotate nel nostro centro - dice Guglielmino - sono circa 250 e con l'aiuto dell'associazione Aidagg, stiamo lavorando molto sul fronte delle donazioni e dell'Egg sharing". La Sicilia è così la terza regione d'Italia dopo il Lazio e la Toscana ad avere realizzato i risultati delle nuove tecniche dopo la caduta del divieto. Gli ovociti, invece, arrivano da banche estere e gli interventi (anche quelli dell'omologa che utilizza i gameti della coppia) restano sull'Isola ancora a pagamento. Le strutture pubbliche di Pma non funzionano ancora e le convenzioni col sistema regionale non sono ancora partite nonostante i numerosi decreti dell'assessorato che si sono sommati negli ultimi due anni. Una fecondazione assistita con trapianto di gameti femminili supera così i 4 mila euro al fronte di un ticket previsto dalla conferenza Stato - Regioni che con l'inserimento dei trattamenti nei Lea, i Livelli essenziali di assistenza annunciati dal ministro Lorenzin, dovrebbe andare dai 400 ai 600 euro.