Care e cari,
il 2020 è ormai passato con il suo carico di sofferenze e di ansie che spesso si sono aggiunte ad altre già esistenti. Sappiamo o comunque ben possiamo immaginare quanto la pandemia abbia complicato l’accesso ai trattamenti di riproduzione assistita, rendendo talvolta inevitabile il loro rinvio. L’inizio della vaccinazione sembra aprire scenari di speranza che inevitabilmente riguarderanno anche quanti di noi sono attualmente in attesa di sottoporsi ai trattamenti di riproduzione assistita.
Una delle conseguenze della pandemia, non meno pesante di altre, è la necessaria sospensione delle occasioni conviviali, tra le quali rientra, nel nostro piccolo, la consueta festa di Natale dell’Associazione Hera.
Quest’anno, per la prima volta, non è stato possibile svolgerla. Non è stato quindi possibile incontrare, in un unico momento e nello stesso luogo, le coppie in attesa di iniziare il loro percorso di genitorialità, quelle che l’hanno concluso da poco, sia con successo sia non, e soprattutto quelle che rappresentano l’autentica memoria storica dell’Associazione. Alludo alle tante coppie che, a distanza di molti anni, partecipano annualmente alla Festa presentando orgogliosi i propri figli e figlie a chi vi partecipa per la prima volta.
Personalmente mi è molto mancato il calore umano che promana da tutti Voi, dai più giovani, quasi timorosi e impacciati, ai meno giovani, forti della loro esperienza e delle battaglie condotte, di cui oggi restano i ricordi e i benefici per tutti.
Ai primi e ai secondi tengo a dire che l’attività dell’Associazione Hera prosegue ed è proseguita anche in epoca di pandemia, pur tra le difficoltà derivanti da quest’ultima e dagli inevitabili impegni di ciascuno di noi, a cominciare da quelli di chi vi scrive.
Nell’anno appena trascorso abbiamo concentrato la nostra attenzione su alcune vecchie questioni alle quali se ne sono aggiunte di nuove. Abbiamo affrontato questi problemi grazie al supporto della SIRU (società italiana della riproduzione umana) che riunisce medici, personale sanitario e studiosi di vari settori. Senza il sostegno della SIRU e quello personale dei suoi Presidenti e in particolare del dott. Nino Guglielmino difficilmente avremmo potuto centrare alcuni obiettivi.
In primis, ci siamo battuti affinché i trattamenti di riproduzione assistita siano effettivamente – e non solo sulla carta – considerati livelli essenziali di assistenza e quindi erogati a carico dello Stato e della Regione.
In questa prospettiva abbiamo stimolato e talvolta anche stressato rappresentanti politici di tutti gli schieramenti, consapevoli che il diritto all’accesso alle cure che possono assicurare la genitorialità non ha colore politico e tocca tutti. In particolare, abbiamo sensibilizzato parlamentari regionali e nazionali, ottenendo a ottobre l’approvazione alla Camera dei deputati di un ordine del giorno che vincola il Governo a garantire l’erogazione di questi trattamenti a spese dello Stato. In senso analogo ci siamo mossi nei confronti del Governo regionale siciliano, anche a seguito di un’importante pronuncia della Corte costituzionale che obbliga la Sicilia a garantire l’effettiva copertura finanziaria di queste prestazioni sanitarie.
Tra le nuove questioni, sorte a seguito della pandemia e sulle quali ci siamo concentrati, c’è quella delle c.d. gravidanze Covid, cioè delle donne che hanno contratto il Covid durante lo stato di gravidanza. Abbiamo dunque sollecitato studi sul punto, provvedendo a rendere pubblici i relativi esiti al fine di tranquillizzare le donne interessate e di non aggravare il loro comprensibile stato di ansia. In questa direzione si collocano anche alcuni approfondimenti compiuti, sempre grazie alla SIRU, sulle conseguenze psicologiche della pandemia sulle coppie in procinto o in attesa di sottoporsi a trattamenti di riproduzione assistita.
Mi fermo qui per non annoiarVi ulteriormente. Aggiungo solo che l’Associazione opera grazie all’attività volontaria e non retribuita di quanti costantemente provvedono a ricevere le vostre istanze, a promuovere le iniziative dell’Associazione e a curare i rapporti con i vari enti.
A tutti costoro va il mio sincero ringraziamento, come pure consentitemi di ringraziare tutti Voi per il sostegno che, grazie alle iscrizioni all’Associazione e al 5 per mille, ha reso possibili molte iniziative.
Per questa ragione Vi chiedo di continuare a sostenere l’Associazione, che in questo momento rappresento, rinnovando l’iscrizione e contribuendo con qualsiasi proposta ad alimentare quel legame che lega quanti, in momenti diversi e con differente intensità, sono passati da Hera.
Se è vero, infatti, che il cordone ombelicale che lega i nostri figli alle madri è destinato a essere tagliato, quello con l’Associazione Hera non si interrompe mai perché negli occhi delle coppie più giovani ci sono le stesse speranze e gli stessi sogni di quelli delle coppie meno giovani.
Grazie ancora Il Presidente
Giacomo D’Amico