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La Repubblica

Fecondazione assistita, al via il sostegno per le famiglie. L'associazione Hera: "Ticket più cari d'Italia"

Pubblicato in gazzetta ufficiale il decreto dell'assessorato salute che prevede una compartecipazione alla spesa per le famiglie fino a mille euro. A Milano si pagano solo 37 euro

di GIUSI SPICA

Fecondazione assistita, al via il sostegno per le famiglie. L'associazione Hera: "Ticket più cari d'Italia"(ansa) Nuovo passo avanti per la procreazione medicalmente assistita in Sicilia segna un nuovo passo in avanti. Il 27 marzo è stato pubblicato sulla gazzetta ufficiale della Regione siciliana il decreto dell'assessore per la Salute del 28 gennaio 2015 anticipato da Repubblica, che regola il sistema di compartecipazione alle spese sanitarie per avere un figlio in provetta. Ed è già polemica. L'associazione Hera di Catania denuncia che la spesa a carico delle famiglie siciliane peserà più che in altre regioni: "In Lombardia i pazienti pagano un ticket di appena 37 euro. In Sicilia, invece, ai pazienti sarà richiesto un maxiticket di 1.000 euro e a beneficiare della contribuzione regionale saranno solo poche coppie fortunate".

I fondi stanziati, provenienti da risorse attribuite alle Regioni dalla legge 40/2004 e mai utilizzate nel corso dei 10 anni precedenti dalla Regione Siciliana, "saranno infatti sufficienti per un migliaio di coppie sulle oltre 6.000 che oggi si rivolgono ai centri specializzati". Secondo il presidente Hera, Mario Gambera, il decreto è sì "una grande vittoria dei pazienti, che premia la tenacia con la quale abbiamo lottato in questi anni. Tuttavia è una vittoria ancora incompleta. Grazie al nostro impegno, infatti, la Regione ha modificato le previsioni originarie riducendo la quota a carico dei pazienti che purtroppo resta troppo alta rispetto a quanto previsto da altre Regioni".

Poco chiaro, secondo Hera, anche il sistema attraverso il quale queste somme sono state distribuite ai centri. "A ciascun centro accreditato è stata attribuita una quota dello stanziamento, ma senza tenere conto delle capacità e reale numero di cicli statisticamente realizzati da ciascuno di essi, giungendo al paradosso di assegnare quote di budget a centri pubblici del tutto inattivi". I pazienti siciliani, quindi, continueranno a essere penalizzati almeno fino a quando, come promesso dal ministero, la procreazione assistita non sia inserita nei Livelli essenziali di assistenza nazionali.

"In ogni caso - conclude Gambera - avevamo denunciato che la Regione, in modo inappropriato, aveva in passato coperto costi per mobilità passiva verso altre Regioni che stimavamo in circa 10 milioni di euro l'anno. Sarebbe stato opportuno - chiosa l'associazione - che il risparmio di spesa dovuto alla cessazione di questo salasso del tutto inappropriato fosse utilizzato per consentire l'accesso a tutte le coppie con costi a carico del servizio sanitario nazionale".
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