Questo sito utilizza cookie tecnici per consentire la fruizione ottimale del sito e cookie di profilazione dovuti Google Analitycs. Chiudendo acconsenti all'uso dei cookie. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie vai alla sezione

^ Back to Top
facebook

il portale italiano sull'infertilità

studio e prevenzione dell'infertilità e la tutela della genitorialità.

Prospettive per una nuova organizzazione umanizzata della riproduzione assistita che pone al centro il paziente-persona

Viagrande (CT) 25-26 Ottobre 2014

Registrazione audio del convegno

Le due pronunce della Corte Costituzionale che si sono occupate della Legge 40/2004 sulla Procreazione Medicalmente Assistita: Sentenze 151/2009 e 162/2014 hanno chiaramente collocato, recependo l’orientamento dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, l’infertilità fra le patologie umane. A fronte di tale riconoscimento, la Corte Costituzionale ha pure individuato il diritto delle coppie di accedere alle cure consentite dalla moderna scienza medica, utilizzando le migliori pratiche sanitarie (giuste esigenze della procreazione), come diritto a copertura costituzionale.

 

Si tratta di un diritto alle cure che oggi riveste particolare interesse e rilevanza sociale a causa dell’elevato e sempre crescente numero di coppie che non riescono ad avere figli per motivi fisiologici, ma anche sociali ed ambientali. Situazione particolarmente aggravata anche dalla decrescita demografica e dalla crisi delle nascite che, nell’ultimo anno, hanno fatto registrare in Italia i dati più bassi dal 1800.

Esistono tutte le condizioni, quindi, che impongono l’inclusione delle cure di Procreazione Medicalmente Assistita nei Livelli Essenziali di Assistenza. Esigenza, peraltro già sentita da alcune Regioni che hanno provveduto con provvedimenti autonomi ad includerla nei Livelli Essenziali di Assistenza regionali.

Tale circostanza, tuttavia, rende ancora più urgente un intervento del Governo per l’inclusione nei LEA nazionali anche finalizzato a risolvere una situazione di grave disparità fra regioni, nonché a porre fine ad inappropriati sistemi di compensazione per mobilità sanitaria extraregione.

L’inclusione nei LEA avrebbe, inoltre, l’effetto positivo di dare il giusto riconoscimento all’importanza ed alla necessità di cure che la legge 40/04 aveva gravemente penalizzato rendendole, per alcuni versi, attività illecite da svolgersi clandestinamente.

Ciò in particolare, per le tecniche eterologhe e di diagnosi genetica preimpianto che sono fra le problematiche risolte dagli interventi della Consulta.

Inoltre, l’inclusione nei LEA rappresenta occasione per ripensare l’organizzazione dell’intero sistema della Procreazione Medicalmente assistita, rivedendo anche il ruolo di tutti gli attori coinvolti, dai Centri di PMA, ai pazienti, dai medici di medicina generale, ai consultori familiari, dai genetisti agli psicologi, senza trascurare altri possibili operatori, quali ad es. i medici oncologi che possono essere sensibilizzati e coinvolti in particolari procedimenti finalizzati alla preservazione delle capacità riproduttive.

In questo processo, un ruolo particolare possono e debbono avere le Associazioni di Pazienti Infertili che già alcune normative regionali includono fra i soggetti coinvolti nell’attività di programmazione sanitaria, sia a livello aziendale che a livello regionale. Analogo ruolo, le Associazioni possono svolgere nei confronti delle Istituzioni Nazionali.

Le Associazioni riunitesi a Viagrande, anche di fronte alle Istituzioni Nazionali e Regionali, intervenute, hanno rinnovato il proprio impegno a svolgere, oltre il ruolo naturale di servizio alle coppie, quello di farsi motore di un progresso culturale che ha, come primo passo fondamentale, l’ottenimento dell’inclusione delle terapie di PMA nei LEA nazionali, mirando in prospettiva alla creazione ed organizzazione della rete di servizi relativi alla PMA.

In proposito rilevano come a roboanti annunci del Ministro della Salute, finora non sono conseguiti fatti reali. Assumono, pertanto, l’iniziativa condivisa di convocare le Istituzioni (Governo, Commissioni Parlamentari e rappresentanti delle Regioni) ad un confronto che si svolgerà a Roma nel corso del convegno che avrà luogo i prossimi 11 e 12 Dicembre nei locali della Camera dei Deputati - Sala Refettorio di Palazzo San Maguto.

Our website is protected by DMC Firewall!