L'UMANIZZAZIONE NELLE PROCEDURE DI LABORATORIO, COSA C'E' DI NUOVO?
Dott.ssa Sandrine CHAMAYOU
Unità di Medicina della Riproduzione - Istituto HERA
Via Barriera del Bosco n.51/53
95030 SANT'AGATA LI BATTIATI (CT)
Con la sentenza n.151 della Corte Costituzionale e l'abolizione del testo che vietava l'utilizzo di un numero massimo di tre ovociti, l'obbligo del deposito in utero di tutti gli embrioni prodotti in un contestuale trasferimento, la crioconservazione degli embrioni e l'analisi genetica degli embrioni prodotti, gli operatori della PMA hanno ritrovato la libertà di supportare i pazienti nella gestione del materiale cellulare riproduttivo in modo più consono al loro progetto genitoriale e le loro esigenze riproduttive.
Contemporaneamente in questi ultimi anni, si sono migliorate, in modo notevole, l'efficacia di crioconservazione dei gameti femminile e degli embrioni, le condizioni di coltura in vitro degli embrioni, la capacità d'individuare gli embrioni con il più alto potenziale vitale in un pool di embrioni prodotti dalla coppia e l'efficacia di diagnosi di genetica di preimpianto per un numero di tratti patologici sempre più elevati.
Di conseguenza, il trasferimento in vitro di un singolo embrione sano diventa una prospettiva sempre più vicina al fine di fare diventare un ciclo di fecondazione in vitro un atto sempre più fisiologico. Inoltre, l'applicazione delle norme europee di tracciabilità del materiale biologico rende la donazione dei gameti ad altrui un atto sicuro.